Che cos’è la Brand Loyalty e come viene sfruttata sui Social Media aziendali

7 Luglio 2022

La fedeltà (Brand Loyalty) che i consumatori dimostrano nei confronti di un brand può essere descritta come l’insieme di tutti gli atteggiamenti positivi espressi nei confronti dei prodotti e/o servizi offerti.
Si parla di brand loyalty quando un utente sceglie e decide di continuare ad acquistare un prodotto nel lungo periodo perché si rispecchia nella missione e nei valori dell’azienda.
Un esempio pratico potrebbe essere quello che riguarda i prodotti Barilla: i clienti acquistano i diversi formati di pasta preferendoli a quelli offerti da un concorrente perché abituati a quel tempo di cottura, quel sapore e perché si identificano nell’azienda stessa.
È bene ricordare che ognuno di noi tende ad attribuire a ciascun prodotto anche un valore emotivo: quando al supermercato scegliamo il marchio Barilla non stiamo scegliendo solo il prodotto ma stiamo di fatto supportando l’intera azienda.

Quando si può parlare di Brand Loyalty?

Non c’è brand loyalty senza customer satisfaction.

Un consumatore soddisfatto è certamente più propenso a riacquistare i prodotti di un marchio e, con il passare del tempo, si affezionerà sempre di più al brand fidelizzandosi.
Maggiore è la capacità dell’azienda di fidelizzare i clienti nel lungo periodo e più il brand sarà capace di resistere agli “attacchi” della concorrenza.
Il raggiungimento di questo traguardo garantisce profitti continui nel tempo.
Avere un Brand Loyalty forte permette all’impresa di offrire i propri prodotti e/o servizi ad un prezzo constante nel tempo e a reagire con successo all’arrivo di eventuali competitor.
Al contrario una new born, o un’azienda che non riesce a raggiungere un brand loyalty elevata, dovrà modificare i prezzi per rendere la propria offerta più appetibile agli occhi dei consumatori.
Inoltre, quando il brand offre una qualità molto alta può decidere di buttarsi a capofitto in altre politiche di brand extension, proponendo ai clienti altre linee o altri prodotti.
Usiamo ancora l’esempio della Barilla.
Il brand ha iniziato con la produzione della pasta secca e con il passare degli anni ha iniziato a proporre nuovi prodotti.
Tra i prodotti Barilla troviamo pasta, sughi pronti, grissini, cracker, fette biscottate e creme spalmabili e molto altro.
Barilla, ma come tanti altri brand, è un colosso quando si parla di Brand Loyalty.

Quali sono i principali stadi della Brand Loyalty

La scalata verso la fidelizzazione del cliente passa attraverso tre step fondamentali che sono:

1- BRAND RECOGNITION: durante questa prima fase conoscitiva brand e utente si conoscono e capiscono se può “esserci un seguito”. Oltre ad essere una fase di conoscenza, è un momento dedicato all’analisi della qualità, del gusto, degli ingredienti, del packaging, del prezzo etc.
2- BRAND REFERENCE: questa seconda fase invece è molto più semplice perché se siamo arrivati qui, in qualche modo, il brand ha fatto breccia nel cuore dell’utente. Quest’ultimo è disposto a cercarlo e a riacquistarlo, ma se non lo trova non è un problema.
3- BRAND INSISTENCE: questa fase è quella definitiva. Si è finalmente instaurato un rapporto di fiducia tra brand e cliente: nel caso in cui quest’ultimo non dovesse trovare il prodotto invece che sostituirlo con un altro brand aspetterà il suo ritorno.

Social Media e Brand Loyalty: un valore aggiunto per la community

Anche i social network possono essere utilizzati per fidelizzare l’utente.

La brand loyalty, infatti, non serve solo per vendere i prodotti, ma anche per comunicare con la Community condividendo contenuti di qualsiasi tipo, rilevanti e coerenti con i valori del brand.
I profili social attivi, che rispecchiano i propri valori aziendali e che divulgano contenuti che puntano a raggiungere il massimo coinvolgimento degli utenti, sono tra quelli più amati dalla community.
Molti dei profili aziendali presenti sulle piattaforme social come TikTok e Instagram, che presentano le caratteristiche appena descritte, riescono ad avere un seguito maggiore rispetto ad altri attirando sempre nuovi membri e followers.
Un esempio pratico è il marchio Ikea che sul proprio profilo Instagram utilizza numerosi sondaggi per coltivare quotidianamente i rapporti di “amicizia” con i followers.

È possibile utilizzare Threads in Europa/Italia?

In Europa, e dunque anche nel nostro Paese, al moment non è possibile utilizzare Threads.

Le ragioni sono legate alle modalità di gestione e protezione dei dati nel rispetto della Privacy: essendo la normativa di riferimento abbastanza restrittiva rispetto a quella Americana, o di altre zone nel mondo, potrebbero volerci ancora diversi mesi.

Al momento dunque, anche scaricando l’app, non è possibile postare ed arricchire il proprio profilo di contenuti ma solo scorrere il feed.

 

Threads vs Twitter: un confronto veloce

Essendo stato fin da subito identificato come una copia di Twitter, è utile fare un confronto tra le due piattaforme per individuare i punti di contatto e le differenze principali.

La schermata della Home di Threads ha un orientamento verticale con i post suggeriti dall’algoritmo; nella schermata del profilo troviamo invece due sezioni: una con i post pubblicati e con i post condivisi di altri profili e una con i commenti inseriti a post altrui.

Senza dubbio Threads è ancora un social giovane e ancora ci sono delle funzionalità da sviluppare, al momento comunque stanno per essere aggiunte le seguenti novità:

  • le note vocali;
  • la possibilità di inserire tag su video e foto;
  • la possibilità di reagire ai post;
  • la possibilità di utilizzare il proprio username threads su app che usano Activity Pub.

Cosa può fare un utente su Threads

Threads è nato per permettere agli utenti di comunicare e discutere in modo attivo e semplice: il primo aggettivo che possiamo utilizzare per descrivere la piattaforma è user friendly.

Agli utenti è permesso di:

  • pubblicare post che, nel gergo della piattaforma, si chiamano threads;
  • commentare e reagire ai threads dei profili seguiti e non;
  • ripubblicare i threads sul proprio profilo;
  • condividere i threads, oltre che nel feed, anche nelle storie o su piattaforme esterne.

 

Threads per le aziende: come sfruttare questa piattaforma per le sponsorizzate

La presenza di milioni di utenti rende Threads terreno fertile per le aziende che regolarmente investono in sponsorizzate.

Al momento questo non è possibile, ma a prima vista possiamo dire che Threads potrebbe essere un ottimo strumento per:

  • interagire su tematiche di vario tipo con la propria community;
  • accrescere la brand awareness.

Ovviamente per raggiungere risultati significativi è necessario studiare lo stile di comunicazione della piattaforma, la tipologia di copy premiata, le tipologie di creatività preferite per cercare di raggiungere l’obiettivo con il quale è stata creata ovvero: una comunicazione veloce, meno strutturata per confrontarsi e condividere pensieri ed opinioni.