Che cos’è un’analisi SEO e come dovrebbe essere realizzata in modo PROFESSIONALE

10 Agosto 2021

Come il check-up medico a cui molti di noi si sottopongono ogni anno per verificare il proprio stato di salute, così l’analisi seo di un sito web ha l’obiettivo di fornire una panoramica generale sulle principali criticità e sui punti di forza.

Il risultato finale di questa analisi sarà la base per:

  • rivedere la strategia di posizionamento sui motori di ricerca;
  • pianificare nuove attività di marketing;
  • migliorare tutti quegli aspetti del sito che penalizzano la user experience.

Dall’inizio ad oggi la SEO si è evoluta diventando una materia fortemente complessa: un’analisi seo professionale difficilmente potrà essere svolta da “un appassionato di posizionamento su Google” dal momento che richiede competenze e conoscenze tecniche specifiche.

>> leggi l’articolo per conoscere che cos’è la SEO e perchè è importante essere primi su Google

Prima di iniziare l’analisi SEO di un sito web è bene preparare una sorta di to do list così da essere sicuri di non tralasciare nessun aspetto e di fornire al proprio cliente un documento di incredibile valore strategico.

 

Gli step fondamentali di un’analisi seo sito web professionale

Il delicato momento storico che l’economia sta attraversando ha portato molti imprenditori a rivalutare l’importanza di avere un sito web che non solo rappresenti la propria attività ma che permetta ai clienti, potenziali e attuali, di acquistare i propri prodotti in qualsiasi momento.

Ecco allora che diventa di fondamentale importanza realizzare un sito web ecommerce SEO friendly sviluppando nel dettaglio la relativa strategia di posizionamento.

Che si tratti di un sito vetrina o di un e-commerce è importante svolgere l’analisi seo in occasione:

  1. dell’inizio della realizzazione di un nuovo sito web;
  2. di una migrazione seo come verifica che tutto sia stato eseguito correttamente;
  3. della pianificazione, e successiva implementazione, di una strategia di posizionamento mirata a “risollevare le sorti” di un sito carente che genera non molte richieste di contatto/preventivo.

Ogni volta che andiamo ad eseguire un’analisi seo professionale di un sito web o di une-commerce la nostra attenzione si concentra su 4 aspetti principali:

  • la qualità e la forza della presenza sul web dell’azienda;
  • come è stata pensata e realizzata l’architettura del sito;
  • la qualità dei contenuti presenti;
  • il livello di user experience.

Qualità e forza della presenza sul web

L’analisi e la valutazione della presenza sul web di un’azienda si focalizza in prima battuta sullo studio delle pagine riconosciute ed indicizzate dal motore di ricerca. Per fare questo possiamo sfruttare il comando site: di Google che, in breve tempo, mostra le pagine presenti in SERP e ci permette di capire quali non sono state inserite dal webmaster.

Questo semplice comando ci permette di capire se:

  • il sito web aziendale è stato compromesso e manipolato con contenuti spam
  • sono presenti contenuti duplicati
  • sono presenti domini e sottodomini associati al sito principale.

Il secondo aspetto che andiamo ad analizzare in questa fase iniziale della nostra seo audit è lo studio dei competitor per:

  1. conoscere i punti di forza dell’offerta;
  2. studiare i pro e i contro della struttura del loro sito;
  3. avere una panoramica più o meno completa della strategia di posizionamento in corso.

Dai risultati dello studio dei competitor abbiamo modo di individuare quali aspetti del sito del cliente devono essere migliorati, quali contenuti devono essere rivisti ed aggiornati e quali sono gli strumenti che potrebbero essere utili per lavorare sulla brand awareness in aggiunta alla SEO (campagne Google Ads, campagne Social, DEM e via dicendo).

Oltre ai concorrenti indicati dal cliente siamo soliti individuare attraverso strumenti interni anche i competitor organici ovvero quelli presenti nella SERP.

Il terzo aspetto da analizzare legato allo studio della presenza sul web è rappresentato dall’analisi di back link ovvero dall’insieme di link presenti su siti esterni che rimandano al nostro sito internet.

Questa attività ci permette di avere una panoramica sulla quantità e sulla qualità dei link, sul grado di popolarità ed autorevolezza del sito che stiamo analizzando.

Per farlo i nostri consulenti si avvalgono di strumenti come Majestic SEO oppure SEOZOOM.

>> leggi l’ articolo per conoscere gli 10 strumenti gratuiti da utilizzare per l’analisi seo di un sito web

Lo studio dell’architettura del sito web

Lo studio dell’architettura del sito internet si focalizza su diversi aspetti:

  • alberatura del sito;
  • struttura delle url;
  • struttura del menù di navigazione;
  • verifica della presenza degli attributi HREFLANG (quando il sito è tradotto in altre lingue);
  • link rel=”next” e rel=”prev”;
  • presenza della sitemap XML;
  • individuazione e correzione di eventuali errori 404;
  • presenza del protocollo di sicurezza https;
  • presenza del file Robots.

Lo studio dell’alberatura del sito consiste nello studio della struttura gerarchica delle diverse sezioni che si diramano a partire della Home Page.
Idealmente un sito dovrebbe svilupparsi in maniera equilibrata, sia in verticale che in orizzontale, non dovrebbe disorientare l’utente ma al contrario rendere semplice la ricerca delle informazioni di cui necessita in pochi click.

Dopo aver navigato in prima persona il sito e provato ad individuare gli aspetti critici che sono da migliorare è utile utilizzare Screaming Frog, uno strumento che scannerizza il sito nello stesso modo in cui farebbe Google valutando la presenza di elementi come le breadcrumbs, la tipologia di url e via dicendo.

Quest’attività ci permette di capire se il sito ha un’alberatura troppo scarna o se, al contrario, ci sono troppi livelli e pagine simili e/duplicate che potrebbero essere raggruppate.

La valutazione dei contenuti di un sito web

Il terzo passaggio dell’analisi seo di un sito web consiste nella valutazione dei contenuti online e sposta il focus sui seguenti aspetti:

  • POSIZIONAMENTO ORGANICO: prima di iniziare a progettare una strategia di mirata è importante avere una panoramica generale sul posizionamento attuale del sito. Accanto all’utilizzo di tool come Seo Zoom è necessario valutare e studiare le SERP generate dalle chiavi di ricerca per cui il sito web è eventualmente posizionato per capire se quella keyword è effettivamente in target o se è necessario effettuare ulteriori analisi;
  • LA PRESENZA DI CONTENUTI DUPLICATI: la presenza di contenuti duplicati non viene affatto vista di buon occhio dal motore di ricerca da sempre alla ricerca di contenuti utili e, soprattutto, UNICI;
  • QUALITÀ DEL CONTENUTO: valutare la qualità dei contenuti informativi di un sito vuol dire verificare che tutti abbiano una lunghezza minima di 600 battute e che siano ottimizzati in ottica SEO, dunque diviso in paragrafi che contengono le parole chiave in target con il servizio e/o prodotto descritto;
  • TAG HEADERS: i tag headers corrispondono alle intestazioni e sono necessari per organizzare il contenuto di una pagina. In particolare, abbiamo: H1, corrisponde al titolo principale della pagina; H2, è il sottotitolo di un paragrafo; H3, H4, H5 e H6, identificano i sotto paragrafi.

Ti consiglio di leggere questo articolo per conoscere meglio quali sono le caratteristiche che rendono una pagina web perfetta.

  • META TITLE e DESCRIPTION: i tag title e description sono elementi molto importanti in quanto permettono all’utente che scorre la SERP di capire quale sarà il contenuto della pagina sulla quale sta per cliccare.

All’interno di una SEO Audit:

    • il title non deve essere troppo lungo e non deve essere duplicato di un altro;
    • la description dovrebbe sempre contenere, oltre che una breve descrizione del contenuto della pagina, un invito all’azione che spinga l’utente a cliccare.
  • OTTIMIZZAZIONE DELLE IMMAGINI: inserisci all’interno del tuo sito web immagini con una dimensione appropriata che non sia superiore ai 100KB; ricorda di ottimizzare sempre le immagini inserendo l’ALT così da favorirne l’indicizzazione.
  • LINK INTERNI: oltre alla creazione di una rete di link esterni che puntano al sito web è altrettanto importante costruire una rete di link interni che permetta di mettere in evidenza i contenuti più importanti lato SEO e che supporti l’utente nella navigazione.Ricordati di effettuare controlli periodici del tuo sito e di verificare che tutti i link interni non restituiscano errori 404.

I fattori da considerare nella valutazione della user experience

Quando si parla di user experience il primo elemento oggetto di valutazione è la velocità del sito web. In generale, pagine più lente sono caratterizzate da frequenze di rimbalzo molto alte e, di conseguenza, da tassi di conversione più bassi.

Da maggio 2021 Google ha aggiornato nuovamente il suo algoritmo, introducendo i Core Web Vitals:

 

  • LCP: il largest contentful Paint è il tempo necessario per visualizzare l’elemento con dimensioni maggiori nell’area visibile dal momento in cui l’utente da richiesta dell’url. Contenuti pesanti come immagini, video e popup vengono considerati invalidanti perché rallentano il tempo di caricamento della pagina.
  • FID: il first imput delay è il tempo che trascorre tra la prima interazione di un utente con la pagina ed il momento in cui il browser risponde. Questo valore è molto importante in quanto rappresenta “la prima impressione” che l’utente ha sul livello di interattività del sito e quindi sulla sua qualità. Google ha definito come valore standard un FID di 100 millisecondi.
  • CLS: il cumulative layout shift misura la somma dei punteggi di variazione del layout per ogni variazione di layout imprevista che si verifica nella pagina. Lo spostamento improvviso di blocchi di contenuto all’interno della pagina durante la navigazione infastidisce l’utente e lo disorienta.