Tre report per valutare l’efficacia della tua strategia SEO

16 Luglio 2020

Quanto è cresciuta la competitività del tuo sito con la strategia di posizionamento che stai seguendo?

Occupare le prime posizioni nella SERP di Google per le parole chiave che identificano l’azienda ed i prodotti offerti garantisce una probabilità maggiore di essere scelti dall’utente in fase di ricerca.

Una strategia di posizionamento “funziona” quando il numero delle richieste di contatto che ogni mese arriva dal sito web cresce in modo costante.

Vero, questo dato positivo ma … NON BASTA!

Un altro importante aspetto da valutare riguarda la tipologia di richieste ricevute, ovvero:

“Le richieste di contatto inviate dagli utenti rientrano nel tuo target di riferimento oppure no?”

Lo scenario e le decisioni che l’imprenditore si trova a prendere in caso di risposta positiva o di risposta negativa sono diversi infatti:

1. Un numero di richieste di contatto in aumento e in target è un chiaro segnale che la strategia elaborata è efficace;
2. Un numero scarso di richieste di contatto per giunta non in target è un campanello di allarme che non dovrebbe essere ignorato.

BISOGNA AGIRE PRIMA CHE SIA TARDI! RIVEDERE LA STRATEGIA DI POSIZIONAMENTO AZIENDALE DOVREBBE ESSERE LA PRIMA VOCE NELLA LISTA DELLE “COSE DA FARE”

MA RICORDA!

La SEO è soltanto uno degli strumenti che l’imprenditore può scegliere di utilizzare all’interno della propria strategia di web marketing: quando le cose non vanno è importante rivalutare tutti gli strumenti utilizzati, analizzando i risultati che ognuno di questi ha effettivamente portato!

Ti consiglio di leggere questo articolo per conoscere come progettare e sviluppare una campagna di web marketing.

Ma torniamo alla nostra strategia di posizionamento …

Correre ai ripari quando ormai è tardi non sempre garantisce che le cose si risolvano, per questo quando un’azienda sviluppa ed implementa una strategia di posizionamento dovrebbe monitorare costantemente i risultati ottenuti senza rimandare, o peggio ancora ignorare, segnali come la mancata ricezione di contatti dal sito o la presenza di richieste non in target.

La realizzazione di report SEO diventa in queste circostanze fondamentale per:

  1. Studiare la visibilità nella SERP del tuo sito web;
  2. Identificare nuove idee per lo sviluppo di contenuti informativi utili da pubblicare nel Blog aziendale;
  3. Programmare eventuali campagne promozionali su Google Ads per spingere specifici prodotti e/o servizi;
  4. Identificare quelle strategie di Link Building che hanno portato risultati positivi nel corso del tempo.

Eseguire periodicamente questo tipo di analisi ti permetterà di avere un punto di vista chiaro e aggiornato dell’efficacia della tua strategia di posizionamento.

Ti consiglio di leggere il nostro articolo sui 10 strumenti GRATUITI per fare un’analisi seo del tuo sito web per valutare la tua situazione.

Strategia SEO: analisi e report utili

Se dovessimo fare un elenco dei report più utili per valutare lo stato di salute della propria strategia di posizionamento avremmo:

1. Analisi del posizionamento della concorrenza;
2. Analisi e valutazione delle parole chiave nell’ottica di attivazione di una campagna su Google Ads;
3. Valutazione Interna del sito e dei Back Link esterni.

Analizziamo insieme ciascuna tipologia.

Analisi del posizionamento della concorrenza

Omero diceva: “Bisogna essere i migliori e superare gli altri”.

Studia come si muove la concorrenza e in che posizione si colloca rispetto alla tua azienda nella SERP di Google.

Questo tipo di analisi vengono svolte dai nostri consulenti attraverso SEO ZOOM che permette di:

1. mettere a confronto i domini dei siti analizzati, fornendo informazioni utili sull’andamento del traffico nel tempo, sul numero di parole chiave per cui le due aziende competono suggerendo le keywords su cui si dovrebbe intervenire per colmare l’eventuale gap);
2. mettere a confronto le URL dei rispettivi siti, evidenziando quali sono le prime 100 parole chiave per cui competono;
3. inserire un elenco di 100 keywords a scelta per conoscere il numero di visite che ogni termine di ricerca porta al sito, le ricerche medie mensili, il CPC medio e le opportunità di posizionamento di ogni parola chiave.

Valutazione interna del sito e dei Back Links

Dopo un attento studio della concorrenza, il secondo report che dovrebbe essere realizzato è quello relativo al proprio sito web.

Nella prima colonna del tuo foglio Excel inserisci le parole chiave per cui il tuo sito aziendale è posizionato e accanto inserisci:

1. la pagina posizionata;
2. la posizione occupata in quel momento;
3. il numero di ricerche medie mensili associate a quella determinata parola chiave.

Questo ti permetterà di capire immediatamente quali termini di ricerca meritano più attenzioni.

In un secondo foglio Excel, dedicato all’analisi dei Back Links, dovrebbero essere inserite le seguenti metriche:

1. autorità del dominio;
2. tipo di dominio (governativo, educativo etc.);
3. tipo di link (nofollow, dofollow etc.);
4. il punteggio di rating del dominio;
5. l’anchor text associato al link;
6. stato di validità del back link.

Queste informazioni permettono di avere una panoramica generale sul numero di Back Links persi e guadagnati nel corso del tempo dal tuo sito web.

Analisi e valutazione delle parole chiave nell’ottica di attivazione di una campagna su Google Ads

Dopo aver analizzato la concorrenza e dopo aver realizzato una panoramica dei risultati SEO del tuo sito aziendale è arrivato il momento di individuare le opportunità associate:

1. al posizionamento organico;
2. alla ricerca a pagamento.

La domanda è: quali parole chiave dovrebbero essere migliorate tramite l’attività di posizionamento e quali invece dovrebbero essere inserite all’interno di una campagna su Google Ads?

Attraverso Google Search Console e Google Ads, puoi creare un rapporto che per ogni parola chiave evidenzia:

• il numero di clic associati alla Ricerca Organica rispetto al numero di clic associato alla Ricerca a Pagamento;
• CTR associato alla Ricerca a Pagamento e conversioni;
• Ranking della Ricerca Organica.

Questi dati ti aiuteranno ad avere una stima dei risultati che potresti ottenere per ogni parola chiave nel caso in cui scegliessi di lavorare con il posizionamento o con le campagne a pagamento.

In base ai risultati sarà opportuno valutare la possibilità di creare contenuti mirati attorno a determinate parole chiave per aumentare il traffico organico al sito.

È possibile utilizzare Threads in Europa/Italia?

In Europa, e dunque anche nel nostro Paese, al moment non è possibile utilizzare Threads.

Le ragioni sono legate alle modalità di gestione e protezione dei dati nel rispetto della Privacy: essendo la normativa di riferimento abbastanza restrittiva rispetto a quella Americana, o di altre zone nel mondo, potrebbero volerci ancora diversi mesi.

Al momento dunque, anche scaricando l’app, non è possibile postare ed arricchire il proprio profilo di contenuti ma solo scorrere il feed.

 

Threads vs Twitter: un confronto veloce

Essendo stato fin da subito identificato come una copia di Twitter, è utile fare un confronto tra le due piattaforme per individuare i punti di contatto e le differenze principali.

La schermata della Home di Threads ha un orientamento verticale con i post suggeriti dall’algoritmo; nella schermata del profilo troviamo invece due sezioni: una con i post pubblicati e con i post condivisi di altri profili e una con i commenti inseriti a post altrui.

Senza dubbio Threads è ancora un social giovane e ancora ci sono delle funzionalità da sviluppare, al momento comunque stanno per essere aggiunte le seguenti novità:

  • le note vocali;
  • la possibilità di inserire tag su video e foto;
  • la possibilità di reagire ai post;
  • la possibilità di utilizzare il proprio username threads su app che usano Activity Pub.

Cosa può fare un utente su Threads

Threads è nato per permettere agli utenti di comunicare e discutere in modo attivo e semplice: il primo aggettivo che possiamo utilizzare per descrivere la piattaforma è user friendly.

Agli utenti è permesso di:

  • pubblicare post che, nel gergo della piattaforma, si chiamano threads;
  • commentare e reagire ai threads dei profili seguiti e non;
  • ripubblicare i threads sul proprio profilo;
  • condividere i threads, oltre che nel feed, anche nelle storie o su piattaforme esterne.

 

Threads per le aziende: come sfruttare questa piattaforma per le sponsorizzate

La presenza di milioni di utenti rende Threads terreno fertile per le aziende che regolarmente investono in sponsorizzate.

Al momento questo non è possibile, ma a prima vista possiamo dire che Threads potrebbe essere un ottimo strumento per:

  • interagire su tematiche di vario tipo con la propria community;
  • accrescere la brand awareness.

Ovviamente per raggiungere risultati significativi è necessario studiare lo stile di comunicazione della piattaforma, la tipologia di copy premiata, le tipologie di creatività preferite per cercare di raggiungere l’obiettivo con il quale è stata creata ovvero: una comunicazione veloce, meno strutturata per confrontarsi e condividere pensieri ed opinioni.