Come indicizzare un sito web?

13 Dicembre 2021

Quanto ne sai di indicizzazione di un sito web? Se la tua risposta è poco, sappi che non sei solo.

L’indicizzazione di un sito web è un processo che esegue il motore di ricerca quando vengono pubblicati nuovi contenuti online. È fondamentale ottenere una corretta indicizzazione sui motori di ricerca per raggiungere più utenti possibile.

Ma cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento.

MENÙ RAPIDO

  1. Indicizzazione e posizionamento: due concetti differenti
  2. Cosa vuol dire indicizzare un sito web?
  3. Cosa vuol dire posizionare un sito web sui motori di ricerca?
  4. Come indicizzare un sito su Google
  5. Tip per facilitare l’indicizzazione di un sito su Google
  6. Altri tool utili per l’indicizzazione di un sito sui motori di ricerca
  7. Analisi dell’indicizzazione di un sito web

Indicizzazione e posizionamento: due concetti differenti

Per chi non lavora sul campo, l’indicizzazione di un sito web e il posizionamento sui motori di ricerca spesso sono concetti che vengono confusi o, addirittura, usati come sinonimi. Per questo è fondamentale chiarirne la differenza.

Cosa vuol dire indicizzare un sito web?

Se volessimo dare una definizione generale, potremmo dire che l’indicizzazione di un sito web è un processo attraverso cui Google (o un altro motore di ricerca) memorizza le informazioni relative a tale sito e le conserva nell’indice del proprio database, rendendole disponibili al momento opportuno.

Per utilizzare le parole di Google: “L’indice di Google è simile a un indice di una biblioteca, che elenca le informazioni su tutti i libri disponibili nella biblioteca. Tuttavia, anziché libri, l’indice di Google elenca tutte le pagine web conosciute da Google. Quando Google visita il tuo sito, rileva pagine nuove e aggiornate e aggiorna il proprio indice” (Support Google)

Perché Google deve memorizzare tutte queste informazioni? Per offrire all’utente, in pochi secondi, dei risultati che possano soddisfare al meglio le sue esigenze.

Cosa vuol dire posizionare un sito web sui motori di ricerca?

Come abbiamo specificato prima, l’indicizzazione di un sito web è un processo, un insieme d’azioni, che vengono svolte da Google con l’obiettivo di inserire il sito nel proprio database.

Il posizionamento di un sito web sui motori di ricerca è, anch’esso, un insieme di azioni che ha l’intento di far comparire il sito in cima alle liste di risultati di Google.

Per cui, l’indicizzazione di un sito web e il conseguente posizionamento sono due processi differenti tra loro.

Come indicizzare un sito su Google

L’indicizzazione di un sito sui motori di ricerca è un processo che avviene in automatico.

I motori di ricerca, come ad esempio Google, dispongono di opportuni strumenti, definiti Crawler, Spider o Robot (nel caso di Google sono meglio conosciuti come Googlebot), il cui compito è quello di setacciare il web per raccogliere e archiviare informazioni e contenuti presenti all’interno dei siti.

Tip per facilitare l’indicizzazione di un sito su Google

Esistono diversi “trucchetti” per fare in modo che Google indicizzi un sito web con più facilità.

1. Agevolare i crawler con i backlink

Per agevolare i crawler nel lavoro di indicizzazione, sarebbe opportuno ottenere in maniera naturale e organica dei backlink, ovvero dei link all’interno di siti web già ben indicizzati sui motori di ricerca che rimandano al sito web che si vuole indicizzare. Questo ci aiuterà ad aumentare l’affluenza sul nostro sito web e, quindi a scalare posizioni all’interno dei motori di ricerca.

Allo stesso tempo, è fondamentale aggiornare assiduamente tale sito, dato che uno dei trigger presi in considerazione da Googlebot è proprio il tasso di aggiornamento.

2. Creare una Sitemap XML

La Sitemap XML è un file all’interno del quale vengono inseriti tutti gli URL di un sito web che si vuole sottoporre ai motori di ricerca per l’indicizzazione dei contenuti. L’implementazione di questo file, che si effettua seguendo un preciso protocollo (consultabile all’indirizzo http://sitemaps.org/it), assicura il corretto passaggio di dati e informazioni tra i crawler e il sito web.

Essendo sottoposta ad un protocollo specifico, la Sitemat XML è un file valido per tutti i motori di ricerca.

La Sitemap può essere creata affidandosi a strumenti esterni che, dopo aver analizzato il sito di riferimento, creano un file contenente tutti gli URL del sito stesso. Ad esempio, se vogliamo indicizzare un sito web realizzato con WordPress, possiamo istallare un plugin gratuito offerto da Google (Google XML Sitemap) che crea una Sitemap XML e segnala a tutti i motori di ricerca i vari aggiornamenti.

Una volta creata la Sitemap, ci basterà segnalarla a Google tramite la Google Search Console, strumento gratuito che ci permette di tenere sotto controllo le performance del tuo sito web.

3. Segnalare manualmente l’URL a Google

Sempre grazie alla Google Search Console possiamo segnalare manualmente un nuovo contenuto o sito web che vogliamo sottoporre a indicizzazione. Cliccando su “Add URL” si può, infatti, incollare il link del sito web o contenuto e richiederne l’indicizzazione sul motore di ricerca.

Si tratta di un’operazione che avviene abbastanza velocemente e che non influisce sul posizionamento.

Altri tool utili per l’indicizzazione di un sito sui motori di ricerca

Come abbiamo già detto, il processo di indicizzazione avviene in automatico; certo, è sempre meglio facilitare questa automazione.

Esistono dei tool che i motori di ricerca utilizzano per affinare il processo di indicizzazione:

1. Dal feed RSS all’ATOM

Il feed RSS è un file in formato XML che crea, attraverso un algoritmo, un indice aggiornato dei contenuti e delle novità di un sito. Così come l’HTML stabilisce la modalità di visualizzazione dei contenuti in una pagina web, l’RSS fornisce le indicazioni per la diffusione di detti contenuti attraverso gli appositi aggregatori di notizie.

Come ben sappiamo, nel momento in cui si pubblica un articolo sul web passano solo pochi minuti prima che l’articolo venga indicizzato sulla SERP di Google. Questo significa che non appena verrà pubblicato un nuovo contenuto, l’RSS lancerà un avvertimento su un nuovo aggiornamento e l’indicizzazione di questo contenuto su Google avverrà in modo più rapido (secondo il trigger “tasso di aggiornamento” di cui abbiamo parlato prima).

Il feed RSS è il web feed lanciato per la prima volta da Netscape nel 1999. Con il passare del tempo, ovviamente, l’algoritmo alla base del web feed è stato modificato, aggiornato e migliorato fino al lancio di ATOM, ovvero un formato di web syndication sviluppato per colmare le carenze percepite con il formato RSS 2.0.

L’ultima versione rilasciata nel dicembre del 2003 è Atom 0.3. Questa versione ha ottenuto così tanto successo da essere aggiunta a diversi servizi relativi a Google, come Google News e Gmail.

Inoltre, il feed Atom è stato pubblicato come standard proposto da IETF (2005) e successivamente (2007) è stato pubblicato l’Atom Publishing Protocol.

2. Il file robots.txt

Sapere come indicizzare un sito web è importante, ma lo è anche conoscere il modo per negare l’indicizzazione di una pagina o di determinati contenuti.

Il tool che ci viene in aiuto in questo caso è il robots.txt. Secondo la definizione di Google Search Central: “Un file robots.txt fa capire ai crawler dei motori di ricerca quali pagine o file possono o non possono richiedere dal tuo sito.” Si tratta, dunque, di un file utilizzato per coordinare i crawler nel lavoro di indicizzazione del sito web.

Perché questo strumento è così importante per l’indicizzazione? Attraverso questo file possiamo vietare ai motori di ricerca l’accesso ad alcune sezioni del sito web e fornire indicazioni su come eseguire la scansione in modo più efficiente.

WordPress, così come altri CSM, spesso si avvale di plugin che possono influire sulla corretta indicizzazione del sito. Per questo motivo è molto importante la giusta implementazione del file robots.txt, in modo da facilitare l’indicizzazione di un sito nativo WordPress. Oppure, spesso vogliamo nascondere al motore di ricerca delle aree del sito dedicate alle attività di back-end, anche in questo caso entra in gioco il file robots.txt che impedisce ai crawler di scansionare queste aree e, quindi, di indicizzarle.

3. Social network

Far sì che le persone condividano i propri contenuti sui social è un goal che tutte le aziende vorrebbero raggiungere.

Attraverso i social network, non solo riusciamo ad esporre i contenuti a nuove persone, attraendole così sul nostro sito web, ma riusciamo anche ad aumentare la visibilità del sito, creare traffico e generare backlink.

Queste attività, dunque, aiutano i motori di ricerca a scansionare e indicizzare un sito web. Inoltre, i profili social di un sito rappresentano un posto in più sul web all’interno del quale si possono aggiungere i link al sito, al blog o agli altri profili social.

NOTA BENE: Per fare in modo che il tuo sito venga indicizzato nell’arco di poche ore è estremamente importante che tutte le tecniche e le strategie di cui abbiamo parlato finora vengano implementate in modo corretto. Soprattutto se si tratta dell’indicizzazione di un nuovo sito web.

Analisi dell’indicizzazione di un sito web

Una volta indicizzato il sito web seguendo le indicazioni di cui abbiamo parlato, è fondamentale non sottovalutare la fase di analisi e monitoraggio.

Anche in questo caso, entra in gioco Google. Ti basterà scrivere nella barra di ricerca di Google “site:http://nomedelmiodominio.it”. In questo modo riuscirai a monitorare l’indicizzazione del sito web, sia come numero di pagina, sia come qualità dei risultati noti al motore.

Google, infatti, riproporrà l’elenco completo di risultati, relativi al nome a dominio ricercato, già indicizzati.

Se il risultato indica una cattiva indicizzazione allora ti converrà ridare un’occhiata all’implementazione della Sitemap o del file robots.txt. Per una maggiore riuscita è consigliabile rivolgersi a degli esperti del settore.